Per gli amanti del passato, una scienza che desta un interesse particolare è la cosiddetta numismatica, che studia le monete da molteplici punti di vista, storico e geografico, artistico ed economico. Per quanto la numismatica in senso lato non debba essere confusa con il collezionismo, resta indiscusso il suo ruolo essenziale nel supportare con dati rigorosi professionisti e appassionati di questo settore dell’antiquariato. Per chi volesse approcciarsi a un mondo di antichi luccichii e tintinnii, questo articolo vuole presentare una visione di insieme sulle monete d’altri tempi.
Classificazione delle monete
Collezionare monete è un’arte antichissima che si è tramandata fino ai giorni nostri. Dagli antichi scritti latini pare infatti che uno tra i primi a dedicarsi a questo nobile passatempo fosse l’imperatore romano Augusto, vissuto tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. A più di 2000 anni di distanza, la storia si è incaricata di arricchire incredibilmente i cataloghi a cui attingono numismatici, studiosi ed esperti collezionisti. Ma come si classificano le monete antiche? Nella tradizione occidentale, che esclude la monetazione musulmana, indiana e cinese, la numismatica si organizza sulla base di grandi periodi storici:
- Numismatica Antica: comprende le monete di Greci, Romani e di tutte le altre popolazioni e civiltà che si originarono nel bacino del Mediterraneo. Nell’ambito della numismatica romana si distingue tra la monetazione repubblicana e quella imperiale.
- Numismatica Bizantina e Medievale: si occupa delle monete coniate a partire dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, utilizzate rispettivamente nell’Impero Romano d’Oriente e nell’Europa stravolta dalle invasioni barbariche, che trovò in Carlo Magno (Re dei Franchi nel 774 e Imperatore del Sacro Romano Impero nell’800) l’artefice della prima riunificazione monetaria.
- Numismatica Moderna: studia la coniazione inaugurata nel XII secolo grazie alla riforma monetaria voluta da Federico I Barbarossa, che sostituisce l’anteriore riforma carolingia.
- Numismatica Contemporanea: comprende le monete prodotte dalla fine del XVIII secolo in seguito all’invenzione del sistema monetario decimale frutto della Rivoluzione Francese.
Quanto vale una moneta antica?
Stabilire il valore di una moneta antica non è un’operazione semplice e immediata, bensì tiene in considerazione una molteplicità di fattori che analizzeremo uno a uno:
- Tipologia: è una moneta commemorativa? Un’emissione per collezionisti? Un peso monetario? Insieme alla funzione, anno e zecca di coniazione sono le coordinate fondamentali per individuare la storia di una moneta.
- Stato di conservazione: come con tutti i pezzi di antiquariato, anche per le monete le condizioni in cui sono pervenute a noi sono un elemento di fondamentale importanza per la determinazione del prezzo. Di fatti, la presenza di usure, graffi o colpi tende a svalutare l’esemplare. Come indicatori di tale parametro, gli esperti di numismatica si avvalgono di sigle univoche che specificano il grado di conservazione. B= Bella (la moneta è liscia, difficilmente leggibile e i rilievi conservano appena 2 o 3/10 di metallo). MB= Molto Bella (la moneta è usurata, parzialmente illeggibile e i rilievi conservano 4 o 5/10 di metallo). BB= Bellissima (la moneta è ben leggibile, mostra tutt’al più dei colpi sul bordo e i rilievi conservano 6 o 7/10 di metallo). SPL= Splendida (la moneta ha circolato pochissimo, presenta leggeri colpi sul bordo e rilievi molto nitidi che conservano 7, 8 o 9/10 di metallo). FDC= Fior di Conio (la moneta non è mai stata messa in circolazione e pertanto non presenta tracce di usura e i rilievi conservano 10/10 di metallo). FS= Fondo Specchio (la moneta, destinata ai collezionisti e non alla circolazione ordinaria, è sottoposta al momento della coniazione a una particolare lavorazione che ne rende i fondi speculari).
- Interesse per il mercato: indipendentemente da materiale, antichità e rarità, le monete più collezionate e ricercate hanno un valore di mercato maggiore.
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