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Oggetti antichi: preziosi cimeli testimoniano secoli di storia

Nel variegato mondo dell’antiquariato, una parte consistente e di grande pregio è costituita dall’oggettistica, un termine con il quale si indicano principalmente i complementi d’arredo. Un oggetto antico, grande o piccolo che sia, reca con sé un patrimonio di informazioni storiche che testimoniano il progredire dell’uomo, che in tutti i tempi ha dato prova di un incredibile ingegno per soddisfare le sue necessità, cercando al tempo stesso di coltivare e trasmettere il senso del bello. Utilità ed estetica sono quindi le due caratteristiche fondamentali che, in maggiore o minore misura a seconda dell’epoca di appartenenza, hanno orientato la realizzazione degli oggetti antichi. Vediamo alcuni tra i più prestigiosi e affascinanti esemplari che esercitano un forte potere d’attrazione su esperti, collezionisti e amanti dell’antichità.

I candelabri

candelabro

Prima dell’elettricità, l’unico modo per avere luce nelle abitazioni erano le candele. Con i candelabri, la cui origine risale all’antica Grecia con la funzione di illuminare i templi, era possibile riunire più candele, sostenute da cilindri metallici. Lo stile e la forma dei candelabri cambiarono notevolmente nel corso della storia, così come i materiali di lavorazione, che passarono dal bronzo dei modelli romani all’oro dell’epoca medievale.

Gli oggetti in giada

La giada è una pietra preziosa molto antica, che iniziarono a usare i Cinesi nel XVII secolo per la produzione di piccole statue, pipe, monete o urne divinatorie, che venivano adoperate come simbolo di status sociale elevato.

I lampadari

lampadario

I lampadari si diffusero nel Medioevo per l’esigenza di sostenere più candele, disposte a raggiera, che illuminavano dall’alto le abitazioni grazie a un braccio centrale che veniva appeso al soffitto. Inizialmente erano molto semplici, di ferro, a forma di cerchio o croce. Fu nel Rinascimento quando cominciarono a fabbricarsi in altri metalli e diversi materiali, come il vetro e la porcellana, fino all’aggiunta del cristallo nel XVIII secolo.

I Vasi

Una grande quantità di vasi antichi è pervenuta ai nostri giorni, parte immancabile in una collezione d’antiquariato. A seconda del materiale, del periodo di appartenenza e del luogo di produzione si segnalano diverse tipologie di vasi:

  • Vasi di terracotta: ceramica dal colore giallo e rosso mattone, leggera e porosa, che veniva utilizzata per la fabbricazione di vasi semplici.
  • Vasi di porcellana cinese e giapponese: tra i vasi cinesi i più famosi sono quelli risalenti alle dinastie Ming e Qing, i primi dai colori bianco e blu, i secondi più elaborati dal punto di vista decorativo. I vasi giapponesi erano tipicamente bianchi con motivi ornamentali floreali.
vasi ming
Vasi risalenti alla dinastia cinese Ming (1360-1644).
  • Vasi di terraglia: risalente al 1700, è porosa e si distingue in tenera (cotta tra 960 e 1070 °C) e dura (cotta tra 1050 e 1150 °C).
  • Vasi di gres: mescolanze argillose naturali cotte a una temperatura compresa tra i 1200°C e i 1350°C.
  • Vasi di biscuit: porcellana bianca e opaca, all’apparenza simile al marmo, originaria della Cina, poi diffusasi in Europa intorno al 1750 a partire dalla Francia.
  • Vasi di maiolica: ceramica rivestita di smalto stannifero, che vedremo di seguito più nel dettaglio.
  • Vasi di porcellana: di origine cinese, divenne particolarmente famosa in Europa grazie alla manifattura reale di Sèvres voluta dal re francese Luigi XV nel 1756. I cosiddetti vasi di Sèvres si caratterizzavano per la loro variegata cromaticità, con colori che andavano dal rosa al turchese, dal cobalto al giallo e al verde. Di porcellana con ricche decorazioni dorate erano fabbricati i vasi dell’Ottocento.
Vasi di Sèvres
Vasi di Sèvres risalenti al 1761 circa, pensati per contenere foglie di mirto.

 

Le maioliche

maiolica

Le maioliche sono manufatti di acqua e argilla che hanno come antenati gli antichissimi utensili di terracotta risalenti all’epoca preistorica. Già in Oriente e in Mesopotamia venivano prodotte le ceramiche, con la tecnica della cottura in forno, ma fu nel medioevo che legarono il proprio nome all’isola di Maiorca (da cui “maioriche” o “maioliche”), importante snodo di scambi commerciali nel bacino del Mediterraneo, dal quale pervenivano in Italia manufatti realizzati secondo la tecnica ispano-moresca, che prevedeva la cosiddetta invetriatura, ovvero la copertura della ceramica con uno strato di vetro che non solo la rendeva impermeabile ma le dava anche lucentezza. Nel Rinascimento le maioliche conobbero il loro periodo di massimo splendore e in varie città italiane, come Faenza, Firenze, Gubbio, sorsero importanti centri ceramici i cui prodotti di grande pregio erano commissionati soprattutto dalla nobiltà. La caratteristica distintiva delle maioliche è il loro rivestimento di smalto di stagno a protezione della ceramica porosa. Esteticamente, la cromaticità delle decorazioni le rendeva particolarmente attraenti e se in origine soltanto pochi colori erano in grado di resistere le alte temperature dei forni di cottura, con i progressi nelle tecniche di lavorazione vennero gradatamente introdotte altre tonalità, tra cui la più utilizzata in Italia era il blu cobalto.

Gli orologi

Gli orologi sono tra gli oggetti antichi più preziosi, da sempre molto apprezzati in quanto riflesso dell’eterno desiderio dell’uomo di potere quantificare e controllare il tempo. Nati nel cinquecento, inizialmente disponevano di meccanismi poco evoluti che andavano a scapito della precisione. Soltanto nel XIX secolo, grazie alla maestria degli orologiai svizzeri, cominciarono ad esserne costruiti di molto precisi. Esistono vari tipi di orologi antichi, dalle più diverse forme e dimensioni, riservati un tempo alle classi più agiate di nobiltà e alta borghesia.

  • Orologi a colonna: di legno, maestosi, alti fino a due metri, venivano collocati nell’atrio delle case. Risalgono al 1700 e sono i più antichi orologi che rientrano nell’interesse degli antiquari.
  • Orologi da mensola: l’elemento chiave era la cassa, che poteva essere molto semplice, dalle forme geometriche, o più elaborata e riccamente decorata.
  • Orologi da viaggio: dalla cassa rotonda, erano di produzione londinese e parigina, con sensibili differenze tra i due modelli per quanto riguarda il grado di decorazione, meno raffinato il primo e più ricercato il secondo.
  • Orologi da tasca: anche in questo caso si alternavano esemplari più semplici e altri più elaborati, dotati ad esempio di diversi optional come l’indicazione delle fasi lunari, giorno, mese, tramonto e alba. Non deve stupire, perciò, che quando fecero la loro apparizione nel 1800 vennero considerati una vera e propria innovazione.

orologio tasca

  • Orologi da polso: inventati all’inizio del XX secolo, furono una grande rivoluzione nel mercato degli orologi. La famosa marca Rolex fu tra le primissime a realizzare questo nuovo modello. Fondata a Londra nel 1905, l’azienda ricevette ben presto certificazioni importanti per la precisione cronometrica dei suoi prodotti.

rolex

Il samovar

Il samovar è un oggetto di origine russa, progenitore del nostro bollitore. Di fatti, con la diffusione del tè nella prima metà del 1600, si fece sentire l’esigenza poter disporre a qualunque ora del giorno, tanto a casa come in viaggio, di acqua calda per la preparazione di questa bevanda. Il samovar, fabbricato in metallo, conteneva un tubo verticale riempito con del combustibile che bruciando scaldava l’acque che poi fuoriusciva dall’apposito rubinetto della parte inferiore. Verso la metà del 1800 arrivarono anche in Europa, poi soppiantati da quelli elettrici.

samovar

Al momento dell’acquisto di qualunque oggetto antico, è bene valutare attentamente il periodo di appartenenza, il materiale in cui è stato fabbricato, l’integrità o presenza di eventuali ammaccature e segni di degrado, fattori determinanti per il valore del pezzo.

 

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