Personalizzare gli ambienti in cui si vive con mobili antichi si rivela senza dubbio una scelta vincente: eleganti e raffinati, possiedono un fascino senza tempo ed aggiungono un quid plus al luogo in cui si vive o si lavora.
Chi possiede un mobile antico trasfonde infatti nel proprio arredamento suggestioni ed atmosfere provenienti dal passato, dimostrando al contempo una spiccata sensibilità ed un ineccepibile senso estetico.
Tra i complementi d’arredo maggiormente utilizzati troviamo i comodini antichi, scelta esclusiva e di classe, che dona alla propria camera da letto una bellezza d’altri tempi, senza paragoni.
Ma accanto all’aspetto estetico, non bisogna dimenticare quello prettamente funzionale: ad onta delle usuali piccole dimensioni che li caratterizzano, i comodini antichi si rivelano una scelta oltremodo pratica, per riporre i propri effetti personali.
Composti da due o più cassetti, e a volte anche da ante, consentono un adeguato utilizzo degli spazi interni per conservare oggetti di varia natura: libri, occhiali da vista, cellulare, ma anche biancheria intima.
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Il comodino oggi
Oggigiorno è scontato dire i comodini si trovino in camera da letto, accanto al letto appunto, e ciò non solo per una sorta di “continuum”, ma anche in vista del loro risvolto pratico, come abbiamo appena visto. Non è un caso, d’altra parte, che proprio per questa “continuità visiva”, essi vengano realizzati negli stessi materiali, colori e stili delle strutture dei letti. Ed infatti il mercato offre una vasta rosa di modelli tra cui optare, a seconda delle proprie necessità – anche di spazio – e del proprio gusto personale: shabby, country, liberty, ma anche etnici, orientali, rustici…la scelta è davvero vastissima!
Non c’è che dire quindi, il comodino è diventato un elemento irrinunciabile della zona notte, camere da letto e camerette non ne sono assolutamente sprovviste. Non è stato, tuttavia, sempre così, nel senso che la sua collocazione iniziale non corrisponde a quella dei giorni nostri. Approfondiamo ora questo aspetto, attraverso una breve analisi di questo complemento di arredo, che parte dalla sua funzione.
La funzione del comodino e la sua nascita
La ratio del comodini antichi va ricercata nel bisogno di celare alla vista gli oggetti d’uso quotidiano ed intimi (esigenza tuttora riscontrabile), anche se talora sono scelti per mero uso ornamentale.
Il loro utilizzo comincia in Francia, nei primi anni del Settecento, come si evince dal nome stesso, commode, termine indicante il mobile che contiene la biancheria intima, conosciuto in Italia come comò.
Originariamente di grandi dimensioni, i comodini antichi trovano la loro collocazione nei corridoi, per essere poi spostati, durante il Rinascimento, nelle camere da letto. E ciò nell’ottica di una maggiore discrezione e per esaltarne l’aspetto decorativo-ornamentale.
Realizzati in legno – il materiale che meglio rappresenta le epoche passate – questi complementi d’arredo presentano una struttura inizialmente più tozza, e poi via via più stretta e lunga, che poggia su piccoli piedi di supporto. Le linee che caratterizzano i comodini antichi variano in base al periodo in cui sono stati realizzati: ne esaminiamo brevemente qualcuno nel paragrafo seguente.
I comodini antichi nelle varie epoche
Come poc’anzi accennato, i comodini antichi presentano fogge diverse a seconda del periodo di realizzazione. Eccone una selezione.
Dalle linee elaborate ed opulente, il comodino del periodo Barocco comincia ad ingrandirsi nelle dimensioni e ad assumere una funzione di arredo oltre che puramente funzionale.
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Nel periodo del Rococò, come conseguenza di una maggiore fantasia e libertà artistica, i mobili tutti diventano in genere più piccoli ed elaborati, e ciò anche per la nuova concezione del mobile per bellezza e non solo per comodità. Le linee si fanno più morbide, e vengono adoperati pregiati legni come il palissandro, il noce e l’ebano. I motivi floreali hanno un posto di rilievo.
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È con Luigi XVI che si verifica la vera e propria “rivoluzione” del comodino: chiamato demi commode, presenta dimensioni sempre più piccole, un piano d’appoggio e due o tre cassettini per riporvi gli oggetti di cui si necessita quando si è a letto.
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Il periodo Neoclassico vede il comodino riacquistare una maggiore sobrietà, sebbene un occhio di riguardo venga prestato all’aspetto decorativo, per ciò che concerne la tecnica utilizzata. Via libera a ciliegio, mogano, noce e frassino, quali legni adoperati, ed al bronzo dorato, per quanto è relativo al materiale d’intarsio.
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Nell’Ottocento il comodino vede alcuni cambiamenti: diminuisce il numero di cassetti ed in loro sostituzione “subentra” un’anta che chiude un vano portaoggetti.
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Nel Novecento, infine, nel comodino l’anta scompare a favore dei cassetti, e nuovi materiali e nuove forme trovano spazio in virtù delle mode e dell’orientamento artistico del periodo.
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Perché scegliere un comodino antico
Qualunque sia la vostra scelta, sarà una scelta che farà la differenza. Perché i comodini antichi “raccontano” una storia, un passato lontano, possedendo, per tal motivo, un fascino senza eguali.
Oggetti di antiquariato di indubbio interesse, rendono la camera da letto più romantica ed elegante, ed hanno quell’impatto estetico che difficilmente può riscontrarsi in un arredamento dallo stile minimal e funzionale. Solo i mobili antichi, infatti, e nella fattispecie i comodini oggetto di questa trattazione, trasmettono quella raffinatezza tipica d’altri tempi, divenendo i protagonisti assoluti dell’ambiente in cui sono collocati.
