Possiedono quel fascino particolare e quell’aspetto “vissuto” che li rende unici, preziosi, e per questo motivo, molto apprezzati. Parliamo dei mobili antichi usati, che sempre con maggiore costanza stanno riscuotendo interesse nel settore dell’antiquariato: dagli stili e dalle epoche differenti, si adattano facilmente a tutte le abitazioni, donando un tocco di classe all’arredamento e rendendolo perciò originale e mai scontato.
Affidandosi alla propria fantasia e creatività, basta infatti anche un singolo “pezzo” – una credenza o una poltroncina ad esempio – per dare nuova veste ad un ambiente casalingo o adibito ad uso professionale. E non è un caso che la mescolanza di complementi antichi e moderni si riscontri proprio in presenza di uno stile minimal, là dove a fronte di un ambiente essenziale e monocromatico, fa capolino un oggetto d’epoca.
Regola importante, però, è quella di creare comunque una sorta di “continuità” tra gli elementi, perché gli stessi non risultino all’occhio troppo “slegati” tra di loro.
I mobili antichi usati: una definizione non sempre netta e precisa
Abbiamo appena visto che i mobili antichi usati arricchiscono l’ambiente in cui si vive, rispecchiando l’indole sensibile di chi li acquista e li sceglie per la propria casa o il proprio ufficio. E ciò anche senza “scomodare” architetti o interior designer, lasciandosi guidare semplicemente dal proprio gusto. Ma cosa si intende per mobili antichi? In effetti una vera e propria definizione non esiste: solitamente un parametro che si utilizza è quello che fa leva sull’epoca di costruzione, cioè si ritiene che sia antico un mobile realizzato prima di una certa data.
Anni or sono il riferimento temporale era l’anno della Rivoluzione Francese (1789), ma poi detto limite è stato spostato in avanti, alla metà dell’800, a fronte delle esigenze del mercato antiquario. Ovviamente deve esservi coincidenza tra il periodo di realizzazione e lo stile: Gotico, Rinascimento, Barocco, Rococò, Neoclassico, Impero, Vittoriano, Americano. Li analizziamo brevemente nel paragrafo successivo.
La storia del mobile antico attraverso i diversi stili
Lo stile Gotico, nato verso la metà del XII secolo e protrattosi fino al XV, trae la sua ispirazione essenzialmente dalla Chiesa, ed adopera come principali tipi di legno la quercia ed il noce, che ben si prestano all’intaglio. Questa tecnica rappresenta per lo più motivi vegetali, come foglie di acero o di vite ad esempio, ma anche animali e figure umane dalle particolari forme.
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Lo stile Rinascimentale, datato XV secolo, ha il suo epicentro in Italia, e soprattutto a Firenze. Grazie alla maestria degli ebanisti, le decorazioni realizzate sono molto più elaborate, e vedono aggiungersi ai motivi gotici quelli orientali, costituiti ad esempio da stelle e falci di luna. Aumenta anche la varietà del legno adoperata – noce, ebano, pino – così come quella della tecnica: proveniente dall’Oriente, compare infatti l’intarsio, in avorio, madreperla e metallo.
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Lo stile Barocco, sviluppatosi verso la metà del XVI secolo inizialmente in Italia e poi in Francia, vede i mobili finemente decorati con la tecnica dell’intaglio soprattutto, ma anche con la pittura e con gli intarsi di dorature, bronzo e marmi.
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Sorto in Francia nel XVIII secolo, il Rococò rappresenta un’evoluzione del precedente Barocco, evoluzione che si esprime nella maggiore delicatezza delle decorazioni, nell’eleganza e nella luminosità. Deriva dal termine francese “Rocaille”, indicante le rocce artificiali utilizzate per decorare grotte e fontane.
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Nato come reazione al tardo Barocco ed al Rococò, il Neoclassicismo predilige definite linee orizzontali e verticali, traendo la sua ispirazione dagli scavi archeologici di Pompei e di Ercolano, cominciati nel 1748. Con questo stile si registra un minor uso della decorazione, a tutto vantaggio della sobrietà e della delicatezza.
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Con lo stile Impero, il mobile porta a compimento la ricerca delle forme e delle decorazioni classiche: sobrio e misurato, l’arredo presenta un disegno simmetrico, con poche modanature e decorazioni, ma senza rinunciare alla preziosità del materiale adoperato: bronzi, argenti, marmi, legni rari. Tutto ciò in netto contrasto con l’abbondante ornamentazione precedente.
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Caratteristici dello stile Vittoriano, sviluppatosi durante il regno della regina Vittoria d’Inghilterra (1837-1901), sono i mobili che mescolano elementi delle epoche precedenti. Semplici e sfarzosi al tempo stesso, sono realizzati con i più pregiati legni esotici (come palissandro o mogano ad esempio), disponibili grazie al miglioramento dei trasporti.
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Lo stile Americano, nato alla fine del XVII secolo da interpretazioni locali delle forme barocche, dà vita a mobili estremamente semplici e funzionali: un arredamento minimalista ed una luminosità da raggiungere negli spazi sono le parole chiave a cui attenersi.
Dove acquistare mobili antichi usati
Se non si ha la fortuna di aver ereditato un mobile antico, lo si può acquistare. Luoghi deputati all’acquisto sono, oltre ai classici negozi d’antiquariato, i mobilifici che producono mobili antichi in base agli stili del passato. Ma anche le fiere ed i mercatini sono un’ottima soluzione, per “scovare” occasioni ed oggetti rari, ed i prezzi in questi casi sono di gran lunga più convenienti. Ovviamente bisogna valutare accuratamente lo stato del mobile antico usato. Molto importante inoltre è tener presente che, in ogni caso, il mobile antico va venduto sempre con certificazione, provenienza, stile.