La sedia è uno degli elementi d’arredamento più antichi e utilizzati in tutta la storia del genere umano. Nata come una semplice asse di legno sorretta da due supporti verticali, risulta essere una sorta di evoluzione di alcune primitive panche utilizzate nell’area euroasiatica di pari passo alla formazione dei primi veri e propri centri abitati dell’antichità. In principio si trattava di una semplice e rozza panca, utilizzata per accogliere più persone allo stesso tempo.
Il concetto di sedia, come oggi la intendiamo, in antichità era un privilegio riservato solo a nobili, importanti esponenti della chiesa o semplicemente personaggi che volevano comunque distinguersi dalla massa: il resto della popolazione utilizzava panche rozze o si accontentava semplicemente di sedersi per terra. Chiaro esempio è la sella curule romana che, oltre alla funzione “meccanica” costituiva una sorta di simbolo del potere giudiziario romano e, proprio in virtù di questo simbolismo, aveva ornamenti in puro avorio. Introdotta da Tarquinio Prisco, Inizialmente la sella curule era riservata ai soli re di Roma. Solo in seguito queste sedie antiche sono state utilizzate (nel periodo della Repubblica) da altre alte cariche dello stato come consoli, pretori e magistrati.
Sella curule e faldistorio le più importanti sedie antiche
Sulla falsa riga della sella curule è stata poi utilizzato il faldistorio, destinato anch’esso a re, nobili o elementi di spicco del clero (soprattutto vescovi). Seppur non dotata di schienale fisso, questo tipo di sedia risultava pieghevole, provvista di braccioli e solitamente è ricoperta da preziosa seta rossa o comunque di colori ricollegabili a precisi significati religiosi. Il materiale con cui veniva costruito il faldistorio variava dal ferro, all’avorio sino al più semplice legno. Alcuni esempi di queste sedie antiche sono ancor oggi conservati in alcune abbazie e monasteri del nostro paese.
Le prime sedie antiche con fattezze moderne sono apparse qualche secolo dopo, prendendo ispirazione dalla già citata sella curule e da alcuni modelli simili ma provenienti dall’oriente: si tratta di oggetti dotati di listelli lignei con tanto di spalliera (una vera novità per l’epoca) con trame più o meno elaborate. La diffusione tra i ceti meno abbienti ha trasformato questo oggetto in un elemento imprescindibile di ogni casa e di pari passo, ha visto gli artigiani affinare e perfezionare la sua modellazione. Oltre ad apparire lo schienale, la parte in cui si appoggiano le natiche è stato reso più comodo e soffice grazie alla tecnica dell’impagliatura.
Con l’impagliatura aumenta notevolmente la comodità
L’impagliatura è una pratica che vede l’utilizzo di materiali come foglie di mais, paglia o altri che intrecciati vanno ad aumentare notevolmente la comodità di una sedia. Per quanto riguarda questa pratica, esistono diverse tipologie di intreccio: da quella a spicchi (la più classica) sino a quella a scacchi. Questa notevole innovazione ha contribuito allo sviluppo di una vero e proprio settore dedicato alle sedie e alla fase di impagliatura. L’utilizzo di materiali poveri o di scarto ha notevolmente contribuito alla diffusione di sedie impagliate che, solo molto recentemente sono state sostituite con modelli più nuovi e costruiti con materiali più economici come la plastica.
Da quel momento la sedia si è evoluta mantenendo sempre e comunque un ruolo di spicco nell’ambito dell’arredamento, coniugando sempre comodità, ergonomia e stile. La sua importanza nell’ambito domestico non è assolutamente diminuita con il passare dei secoli, anzi, il nostro stile di vita molto più sedentario rispetto a quello di un uomo comune di qualche secolo fa ha accresciuto l’importanza pratica di questo oggetto. Stando infatti molto seduti è importante che una sedia sia progettata con una logica corretta, onde evitare problemi anche gravi alla nostra postura e, più genericamente, alla nostra salute.