Home > Quadri Antichi > I quadri di Klimt: quadri famosi di Klimt e dell’Art Nouveau

I quadri di Klimt: quadri famosi di Klimt e dell’Art Nouveau

L’indubbio gusto per la decorazione, le affascinanti rappresentazioni femminili che degradano nell’astrattismo, ed il simbolismo presente nei quadri di Klimt, ne fanno uno dei massimi rappresentanti dell’Art Nouveau.

Con tale termine si indica un insieme di movimenti artistici (che prendono il nome di Jugendstil in Germania, Sezessionstil in Austria, Stile Floreale o Liberty in Italia, Modern Style in Inghilterra, ed Art Nouveau, appunto, in Francia) che nasce tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Sorto dapprima come stile decorativo, trova la sua espressione in una vasta rosa di forme artistiche, dall’architettura al design di interni, dalla produzione di mobili ai manifesti, dall’arte della lavorazione del vetro e del metallo alla ceramica.

Ed è dall’utilizzo delle innovazioni decorative dell’Art Nouveau che Klimt sviluppa uno stile ricco e complesso: partito da una formazione artistica ancora tradizionale, diviene uno dei massimi esponenti della Secessione Viennese, movimento che si pone in contrapposizione al paradigma artistico vigente, proponendosi di andare oltre i confini della tradizione accademica.

Il pittore austriaco Gustav Klimt

Cenni biografici

Figlio di un orafo incisore, Gustav Klimt nasce il 14 Luglio 1862 a Baumgarten, un sobborgo di Vienna, e si spegne il 6 Febbraio 1918, all’età di 55 anni, a seguito di un gravissimo colpo apoplettico.

Dotato di una naturale attitudine al disegno, frequenta brillantemente la Scuola d’Arte e Mestieri della città natìa, apprendendo diverse tecniche artistiche, come l’affresco ed il mosaico.

Giovanissimo, insieme al fratello Ernest ed all’amico Franz Matsch, dà vita alla sua prima società artistica, ed ai primi quadri. La decorazione dell’Aula Magna dell’Università, commissionatagli tra il 1901 ed il 1903, viene aspramente criticata dalle autorità viennesi per la spiccata sensualità dei dipinti, là dove ci si aspettava invece una sobrietà ed una compostezza espressiva. Ma le critiche ricevute non arrestano il genio provocatore dell’artista, che continua per la sua strada, dando vita ad immagini enigmatiche, che alludono all’angoscia dell’uomo moderno.

Tema predominante dei quadri di Klimt è la donna, che anche se sottintende una figura allegorica, è rigorosamente tratta da personaggi della vita quotidiana. Nel pittore viennese prevale il simbolo, l’evocazione della realtà piuttosto che la sua rappresentazione, l’accostamento cromatico, una “preziosità” ricercata: noteremo questi aspetti nel paragrafo successivo, attraverso l’analisi di alcune delle sue opere più importanti e più note.

Giuditta I

Giuditta I (olio su tela, 1901) segna l’inizio del “periodo aureo”, conseguenza di una visita a Ravenna durante un viaggio in Italia nel 1903: il pittore viene in contatto con lo sfarzo dei mosaici bizantini e lo trasfonde nei suoi quadri.

Caratterizzato da un uso massiccio dell’oro, Giuditta I è pervaso da uno intenso simbolismo, rappresentando la donna fatale, crudele e seduttrice, che conduce alla rovina ed alla morte il suo amante.

La cornice dell’opera è realizzata dal fratello di Klimt, George, scultore e cesellatore; dietro la testa di Giuditta è presente un paesaggio arcaico e stilizzato di alberi di fico e viti, tratto da un fregio assiro del Palazzo di Sennacherib a Ninive.

Giuditta I, considerata la prima opera del periodo aureo di Gustav Klimt

Il Bacio

L’acme del “periodo aureo” è raggiunta con Il Bacio (olio su tela, 1907-1908), che in perfetta aderenza ai canoni dello Stile Liberty, è dipinto su tela con decorazioni e mosaici in color oro sullo sfondo.

Dai colori caldi e luminosi, l’opera rappresenta una coppia stretta in un abbraccio appassionato, su di un prato fiorito. L’uomo, di cui si vede il solo profilo, si china sulla donna, che attende di ricevere il bacio. Entrambi sembrano quasi sfuggire alla dimensione terrena, rapiti in una sfera solenne.

L’antitesi uomo-donna si nota nelle vesti dei due soggetti: sull’abito dell’uomo rettangoli verticali, su quello della donna cerchi concentrici.

Si è cercato a lungo di identificare la figura femminile de Il Bacio: è stato citato il nome di Emilie Flöge, ma anche quello di Adele Bloch-Bauer.

L'apice del periodo aureo nell'opera klimtiana è raggiunto con Il Bacio

Il periodo maturo

Dopo il “periodo aureo”, Klimt attraversa un periodo di crisi esistenziale ed artistica, che si manifesta in un nuovo stile: influenzato dalla pittura espressionista, abbandona nei suoi quadri gli ori e le linee eleganti dell’Art Nouveau per colori più accesi e vivaci.

Nonostante i profondi mutamenti stilistici, il pittore viennese espone alla Biennale di Venezia nel 1910, vincendo l’anno successivo il premio all’Esposizione d’Arte Internazionale di Roma con Le Tre Età della Donna (olio su tela, 1905).

Le Tre Età Della Donna, di Klimt, simboleggia le tre fasi della vita femminile

L’opera rilegge simbolicamente le tre fasi della vita femminile: l’infanzia, la maternità, l’inevitabile vecchiaia. Un tema, quello della precarietà esistenziale, molto presente nella produzione dell’artista.

Articoli interessanti

Top